C’è chi urla dai barconi in arrivo a Lampedusa: “Stiamo morendo”, c’è chi è indagato per malaffare, chi viene messo in carcere perché pur vestendo la divisa dell’Arma dei Carabinieri viveva la sua Gomorra e si sentiva il numero uno, e c’è pure chi continua a spacciare droga pensando di arricchirsi vendendo la morte. Ma che cos’è diventato questo mondo? Qual è il reale posto che occupiamo noi in questo contesto sociale sempre irto di difficoltà del vivere? E mentre vogliamo scrollarci di dosso le paure e le tante fobie accumulate durante il periodo del lockdown, ci accorgiamo quanto non abbiamo il senso della misura delle cose. Tutti in spiaggia assiepati come prima, come se fosse accaduto nulla e come se nulla stia ancora covando sotto i nostri occhi. Tutto in barba ai distanziamenti, alle mascherine che sono diventate un impaccio e a quelle linee da seguire nel rispetto delle regole anti Covid. Una sorta di menefreghismo e di incoscienza totale che ci rende adatti a vivere un quotidiano sempre più superficiale ed egoistico, piuttosto che attento a porre il cervello nella misura tale di farlo funzionare bene. E non crediamo sia una questione politica, di incapacità di governare, mentre ci nascondiamo dietro le diatribe dei rappresentanti di questo o quel partito, i quali non sono proprio di buon esempio da seguire. Siamo noi stessi che rappresentiamo questa società, siamo noi che abbiamo le maggiori responsabilità di aver portato il mondo alla deriva dei valori con un peggioramento totale da intendere il rapporto con gli altri un mero momento di ipocrita esteriorità. Peccato, peccato davvero che il vero inquinamento non sia solo quello atmosferico, ma sia riconducibile alla progressiva perdita dell’anima pensante, impregnata com’è da mille mezzucci che portano a fregare l’altro perché pensiamo sia l’unico modo per arricchirsi e vivere meglio. E intanto si vive di fumo, di quel nulla che sembra tutto ma che non ci rende consapevoli che quella è la strada sbagliata e senza uscita. Siamo noi il mondo. Svegliamo il bene, la correttezza, l’etica del condurre un quotidiano difficile ma che deve risollevarsi assieme a noi, al nostro comportamento, al nostro riscoprire valori persi e sotterrati nel tempo. Il mondo siamo noi!
Salvino Cavallaro