Complesse e delicate indagini condotte dagli investigatori del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Firenze, coordinate dal PM dott. Giacomo PESTELLI Sost. Proc. presso la Procura della Repubblica di Firenze, hanno portato prima all’emissione della misura cautelare degli arresti domiciliari e poi alla condanna a 3 anni nei confronti di un ventunenne marocchino, della provincia di Firenze, autore di atti persecutori (art. 612 bis commi 1,2 3 3 c.p.), diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (art. 612 ter commi 2 e 3 c.p.), diffamazione e sostituzione di persona (artt. 494 – 595 c.p.).
Alla base del provvedimento la condotta dell’uomo che non arrendendosi all’idea della fine della propria relazione con l’ex fidanzata minorenne, di diciassette anni, e determinato a tutti i costi a riallacciare rapporti con lei, con reiterate molestie e minacce procurava alla stessa un perdurante e grave stato di ansia e di paura, nonché il fondato timore per l’incolumità propria e dei propri familiari.
Le ripetute molestie e minacce sono consistite nel cercare insistentemente e in modo opprimente contatti con la ragazza; nell’ingiuriarla costantemente appellandola con epiteti come “puttana, stronza di merda, troia”; nel contattare insistentemente i familiari della stessa e gli amici affinché intercedessero con lei e la convincessero a parlargli; nel tempestarla di messaggi e nel minacciarla quotidianamente, tramite l’app Whatsapp e il social network Instagram (utilizzando ben 7 falsi profili), di farle del male e di fargliela pagare con frasi del tipo “Mettiti in testa che o impazzirai o morirai, prenditi cura di te, la morte è brutta, io vado sempre in Marocco, stai attenta, il giorno in cui uscirai di casa è andata”, nonché di diffondere sue foto intime a terzi o ai suoi familiari.
L’uomo poi è passato dalle minacce ai fatti diffondendo tali foto su internet, inviandole a familiari e amici, e pubblicando su alcuni siti internet di incontri numerosi annunci, corredati dal numero di cellulare e dalle foto della minore, che la ritraevano nuda ovvero in pose sessualmente esplicite.
La Polizia Postale di Firenze contattando tempestivamente le società estere titolari dei siti di incontri ed escort (nello specifico società con sede in U.S.A., Bahamas, Francia e Olanda), riusciva ad ottenere l’immediata rimozione degli annunci, nonché i dati telematici utili ai fini investigativi, che confrontati con i dati acquisiti dai social network Facebook e Instagram permettevano di stabilire che tutti i profili social nonché le pubblicazioni degli annunci sui siti erano riconducibili all’ex ragazzo.