— La strage di Bologna degli anni di piombo (2 agosto 1980). Persero la vita 80 persone, a parte 200 feriti. Ciò avvenne dopo il delitto di Aldo Moro ancora oggi coperto di mistero sui mandanti (in particolare). Ne seguì l’uccisione del Generale Dalla Chiesa mandato in Sicilia per combattere la mafia. C’è un nesso tra i due episodi? —
— OPINIONE DI UN UOMO DI SINISTRA – CARO “VECCHIO” AMICO AMANTEANO, COMPAGNO DI GIOVENTU’ (EX COMUNISTA MARXISTA). I COMUNISTI, CARO GIGINO, FURONO UNA SPIETATA DITTATURA ROSSA SIMILE AL FASCIMO E ANCHE AL NAZISMO (NDR). QUESTO NON POSSIAMO IN ALCUN MODO NASCONDERCELO. CIAO…, DIMENTICAVO: ORA C’E’ PURE IL POPULISMO DI SINISTRA.
Il fenomeno superficialmente paradossale per il quale, in Italia, la caduta del blocco comunista ha innescato un dibattito sulla storia repubblicana ancora più acceso di quanto non fosse stato fino ad allora è testimoniato da una miriade di autori negli ultimi 30 anni. Qualcuno di essi si è occupato, in termini generali, dei problemi della delegittimazione politica reciproca e del “nemico interno” nella storia italiana: i loro punti di vista e le loro valutazioni sono, però, notevolmente differenti da chi scrive.
A metà dell’ascesa globale del populismo di destra, il termine “fascista” è diventato un epiteto comune, anzi troppo usato. La parola F è conveniente per i critici della nuova ondata di populismo, che cercano di legare gli oppositori a movimenti storici ritenuti deplorevoli. Ma il termine è conveniente anche alla destra, e le consente di definire i loro critici esagerati e squilibrati. Così facendo i neo fascisti evitano discussioni serie sulla sostanza delle loro politiche e retoriche.
In momenti come quelli attuali, se ne approfittano personaggi come Vespa e il suo ultimo libro: “Perché l’Italia amò Mussolini“. L’uomo venuto da Predappio marciando su Roma che lo definì “Er puzzone”, in un suo discorso a Napoli nell’ottobre del 22 diceva: “Abbiamo creato il nostro mito. Il mito è una fede, una passione. Non è necessario che sia una realtà. È una realtà nel senso che è stimolo, è speranza, è fede, è coraggio. Il nostro mito è la nazione, il nostro mito è la grandezza della nazione! E a questo mito, a questa grandezza, che vogliamo tradurre in una realtà totale, subordiniamo tutto il resto ”.
Settanta anni dopo gli italiani sono stati risucchiati dalla crisi politica e dalle nuove dinamiche politiche cui hanno dato origine, e che persistono ancora oggi e che hanno fortemente plasmato sia il dibattito pubblico che la riflessione storiografica sulla Repubblica italiana con l’entrata in campo di un cantante da barcone per diventare primo ministro di questo Paese appropriandosi di una sigla (Forza Italia) sottratta ai tifosi dell’Italia calcistica.
Prima degli eventi di qualche giorno fa, che hanno quasi portato ad un colpo di stato negli USA, gli storici e non solo loro dicevano che il fascismo del futuro sarebbe stato diverso da quello del XX secolo. Che quel tipo di potere era impensabile anche se “condividerà caratteristiche con i suoi antenati, tra cui l’ultranazionalismo, Una democrazia illiberale, detta anche pseudo democrazia, democrazia parziale, democrazia a bassa intensità, democrazia vuota, democratura o regime ibrido, cioè un sistema di governo nel quale, oltre al fatto che si tengano delle elezioni, i cittadini sono completamente tagliati fuori dalla conoscenza di tutto ciò che concerne il potere e le libertà civili.” In aggiunta, un forte impulso a irreggimentare la società e la soppressione forzata dell’opposizione. Questo fascismo moderno, in altre parole, andrebbe contro a ciò che la maggior parte degli occidentali ancora riconosce – anche se solo per esprimere un servizio formale – come valori fondamentali del proprio Paese.
Eppure la presa persistente di Trump sui suoi followers mostra, come una coalizione contro i valori tipicamente americani, possa essere costruita e utilizzata per mantenere il potere, anche se la coalizione rappresenta solo una minoranza del Paese. In particolare, Trump faceva e fa appello a due gruppi sovrapposti – evangelici bianchi ed elettori bianchi motivati principalmente dall’odio verso qualsiasi cambiamento razziale e culturale. Questi due gruppi hanno ciascuno le proprie ragioni per abbracciare l’illiberalismo e sostenere il potere di uno stato illiberale contro il resto della nazione.
E qui il “Mein Kampf” di Hitler viene a nozze nel nostro mondo di oggi: “La miscela di sangue e il conseguente calo del livello razziale sono l’unica causa dell’estinzione delle vecchie culture; poiché gli uomini non muoiono a causa delle guerre perdute, ma per la perdita di quella forza di resistenza che continua esclusivamente con sangue puro. Tutti coloro che non sono di buona razza in questo mondo sono pula”.
Gigino A Pellegrini & G el Tarik
NOTA DEL GIORNALE
Caro amico Gigino, rispetto le tue idee, come quelle di chiunque al mondo, ma tu sai meglio di me che le dittature “fanatiche, dispotiche e criminali” di qualsiasi tipo e colore esse siano sono tutte da aborrire e bocciare. Quindi, comunismo e fascismo non si dovrebbero più neppure nominare in Italia perchè è la storia che li ha sonoramente bocciati con una guerra mondiale provocata da due pazzi (una storia amara culminata con circa 60 milioni di morti). Gli uomini devono sempre essere liberi di creare e di lavorare senza sfruttamento alcuno da parte di nessuno (la Cina sfrutta tutti facendo lavorare la sua gente 16 -18 ore al giorno con paghe basse). Ma sia lì che nell’ex Urss i valori umani non esistevano affatto, delle le libertà di stampa e di pensiero neppure a parlarne. In Russia c’erano e ci sono i Gulag della Siberia a 70 gradi sotto zero ove mandavano i dissidenti (mio zio, prigioniero di guerra, è stato mandato li ed è riuscito a scappare nel 1950: mi raccontò cose da incubo). In Italia non c’erano le libertà normali di oggi. Hitler poi non solo era un pazzo ma un ignorante bocciato alle elementari e ad una scuola d’arte (si dilettava di disegno). L’America di Trump, non è l’America vera, è stata una parentesi impazzita quella del Presidente uscente. Ma il popolo ha risposto per le rime. E gli Americani sono sempre (e lo saranno anche in futuro) un grande popolo libero fondato dagli Europei. Tu lo sai meglio di me, sei vissuto per anni in Canada e ti sei formato là. E anche i canadesi sono cittadini liberi in un Paese che economicamente è in atto tra quelli che stanno meglio di tanti altri. Io sono un democratico moderato, ma l’economia conta e Marx col suo capitale ne ha fatto scempio parlando di plusvalore e cazzate varie che danneggiava i proletari a vantaggio della borghesia (praticamente divideva già le classi sociali e le egualizzava). Si faceva mantenere da Engels, che invece era un imprenditore, era di origini Ebree non praticante e copiò tutto dai cristiani (i primi comunisti della storia antica). Per queste aberranti idee anticapitalistiche, che plagiarono i Sovietici, dopo la rivoluzione di ottobre e la caduta dei Zar, e ne divulgarono il credo, forse distorcendolo, crollò l’ex Urss nel lontano ’89. Quando Mussolini fece la marcia su Roma nel ’22, il comunismo in Italia c’era già e lo portarono qui Gramsci e Togliatti. Il fascismo nacque per contrasto, sia in Germania che da noi.
In Germania, Hitler ci mise la faccia (sapeva solo parlare e arringare le folle), ma chi comandava realmente erano i generali e il partito nazista d’allora perchè lui, ignorante e folle com’era, non sapeva neppure dove fosse la Sicilia e l’Italia e le cartine militari del mondo neppure le sapeva leggere. Queste cose non le ha mai scritte nessuno e i tedeschi tacciono su tali particolari non da poco (altro che mafie e omertà!). Come faceva a ordinare attacchi e strategie militari in ogni Paese del mondo? Se fai una ricerca in tal senso non trovi nulla. Ma gli ordini li davano SS e militari addestrati nelle accademie dei vari corpi. Io il militare l’ho fatto nel 1965 e ne so qualcosa… non mi dilungo più. Dopo decine e decine di libri scritti con la mia editrice, ne scriverò uno su questa fase storica del nostro Paese. Per non parlare degli anni di piombo e della successiva guerra fredda a causa del Comunismo italiano e Sovietico che parlavano sempre di rivoluzione (l’ideale di Marx). Quando feci il militare in quel periodo, De Lorenzo (un generale dell’Arma) si apprestava a fare un colpo di Stato di destra e ogni notte alle due davano l’allarme, ci armavano di mitra e zaino in spalla pronti per “partire”…Tu eri in Canada e quegli anni non li hai vissuti. Ti abbraccio caro amico ma le dittature finiscono sempre in tragedie: rosse, bianche o verdi che siano. Ma il dispotismo non passerà mai più… sotto qualsiasi forma si possa presentare (ma gli italiani devono imparare la storia). Scusa se c’è qualche errore di battitura ma non ci vedo più come un tempo (ti ricordi i nostri giorni giovanili?). Bei tempi!!!!! Pino Stella.