— P A R T I G I A N I ! Partigiani SOVIETICI in Italia? Così si disse —
Antonio Dovico – Mandati in pensione Dio e la Madonna – per raggiunti limiti d’età! – erano rimasti in servizio i Santi Patroni di paesi e città. Proteggevano i devoti da Peste, Fame, e Guerra (A -peste- fame – et bello: san Cono di Naso, prov. Messina). Ma anche da terremoti e fenomeni atmosferici avversi. Atterrato sul nostro pianeta il super misterioso Mister Coronavirus, ha mandato a… ? …ramengo anche i santi e le loro feste. E pensare che la festa era festa per tutti, ladri e onesti, belli e brutti, fascisti e comunisti. La nostra Italia, oltre alle feste religiose, ha anche feste nazionali, una di queste è conosciuta come “Festa della liberazione”, l’ abbiamo appena festeggiata. Dietro di essa c’è una tristissima storia di sangue, nella quale si combattevano fratelli contro fratelli. Vergogna e orrore! e si fa festa? Mattarella, Draghi, papà Bergoglio, ci siete? Se ci siete, battete un colpo; forte, fortissimo; tale da fare scappare atterrito, anche il testardo invasore Coronavirus, e allora si che ci liberemmo dalla fottuta (sory!) paura che ci fa tremare come conigli. Ma, “torniamo ai nostri montoni” (revenons à nos moutons), cioè alla cosiddetta Festa della liberazione. La decisione di scegliere il 25 aprile come “festa della liberazione” fu presa il 22 aprile 1946 dal primo governo provvisorio di Alcide De Gasperi, nonchè ultimo del Regno d’Italia, con un decreto che fissava la data del 25 come “Festa nazionale”. De Gasperi…? Si… lui!
La guerra aveva diviso gli italiani in due fazioni di opposte ideologie, una di destra filofascista, e l’altra di sinistra, con prevalenza dei comunisti (collegati all’ex Urss a doppio filo). L’eco della guerra non si era ancora spento, e i cuori dei fratelli contro fratelli, erano ancora intossicati dall’odio, tanto da attribuire alla festa la nobile funzione della “memoria per non dimenticare”, ottimo segno di magnanimità!, che stigmatizza la perfidia diabolica della fazione avversaria. Metodo brevettato per la conservazione dell’odio, complimenti! Forse per questo brevetto rivendicano la superiorità morale? Se la sono guadagnata e non ci appartiene, gliela lasciamo volentieri. Il giorno della Festa della liberazione, nelle piazze d’Italia assistiamo ad un tripudio di bandiere sventolate dagli eredi ideologici dei sedicenti liberatori. Ma la storia ufficiale dice che a sbaraccare fascisti e nazisti furono gli alleati anglo-americani, e non i partigiani, e allora mettiamo le carte in tavola. I partigiani comunisti uccidevano e rischiavano la vita, per amore della liberta? Non si può credere, perché o erano stupidi, oppure erano sotto un comando spietato che li obbligava a combattere. Se consideriamo che il P C I era legato mani e piedi con il P C U S di Stalin, uomo di carne ma col cuore d’acciaio, allora io dico, sia benedetto il popolo italiano, che il 19 aprile del 1948 scelse lo Scudo Crociato che la libertà ce la garantì coi fatti, non con le promesse. E, dulcis in fundo, io non conservo nessun rammarico, per non aver goduto il piacere di un soggiorno nei confortevoli Gulag della Siberia. Amen. –Antonio Dovico – ore 15,15 del 27-aprile-2021