Negli anni 2016 e 2017 non potevano esserci controlli interni per l’anomala situazione nella quale si trovava il Comune di Milazzo che aveva dichiarato il dissesto e attendeva l’approvazione da parte del ministero dell’Interno del bilancio stabilmente riequilibrato che è arrivato solo a dicembre del 2017.
Con questa motivazione la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti ha rigettato il ricorso promosso dalla Procura regionale della Corte nei confronti del sindaco Formica, dei componenti della sua giunta e dei 30 consiglieri comunali di palazzo dell’Aquila.
La magistratura contabile lo scorso maggio a conclusione di una attività di indagine, aveva chiesto l’applicazione di una sanzione complessiva di quasi 90 mila euro (proporzionata alle indennità ed al gettone di presenza percepito) nei confronti di tutti i soggetti chiamati in causa “per mancata attuazione dei relativi controlli, negli anni 2016 e 2017, dei bilanci del Comune”.
Consiglieri e amministratori hanno affidato a propri legali le difese e nelle varie memorie è stato fatto il quadro della situazione che alla fine è stato recepito dal giudice Carola Corrado che in un decreto di 36 pagine motiva la propria decisione di rigettare il ricorso della Procura in quanto “a seguito della dichiarazione di dissesto, e sino all’emanazione del decreto del ministero dell’Interno sono sospesi i termini per la deliberazione del bilancio”.
Rilevando altresì che lo stesso Ministero ha esitato favorevolmente l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato solo il 12 dicembre 2017. Pertanto sino ad allora il Consiglio non poteva procedere ad approvare alcun bilancio e l’Amministrazione svolgere alcuna attività di controllo.
“Ne consegue – si legge nel decreto – che nessuna condotta produttiva di ritardo nell’approvazione degli strumenti finanziari può essere addebitata per gli anni 2016 e 2017”.
Il Comune dovrà pagare le spese legali sostenute da tutti coloro che erano stati coinvolti nella vicenda.