La pandemia provocata dal corona virus ha costretto e costringe giovani e vecchi ad una lunga clausura forzata della quale,allo stato,secondo gli scienziati e gli esperti ,non si intravede la luce della fine del tunnel nel quale ci troviamo ,in quanto la riduzione dei contagi e le guarigioni anche se lasciano ben sperare non determinano la fine.
Quando tutto sarà finito,ci auguriamo al più presto,costituirà un brutto ricordo e tutto tornerà come prima od erediteremo una scia di problemi che ci affliggeranno per diverso tempo ?
La lunga clausura per il pericolo di contagio,la mancanza di confronto delle opinioni con gli amici,il conseguente rimuginare delle idee che sui vari argomenti e problemi ci formiamo,il pericolo ,anzi il terrore,del nemico invisibile contro il quale ancora non è stato trovato il rimedio,rischia di farci diventare un po’ tutti degli orsi taciturni e/o irascibili pronti a scaricare sugli altri anche colpe inesistenti o a farci cadere in depressione.
Le lunghe clausure che spesso hanno smembrato le famiglie,che hanno impedito ai nonni di riabbracciare i nipoti,che hanno azzerato la socializzazione,hanno reso i soggetti più emotivi ancora più vulnerabili per cui avranno bisogno di ricorrere alle cure dei psicologi.
Il fermo imposto a tutte le attività produttive e commerciali avrà ripercussioni economiche facilmente e nel breve tempo recuperabili ? Mi sembra di no.
Il dopo pandemia per evitare il rischio di una grave crisi economica e sociale richiederà un impegno maggiore di quello attuale e l’unione di tutte le forze.
A tal fine è auspicabile che la classe politica, a tutti i livelli,con molta umiltà democratica,ritrovi l’unità di intenti.
Luigi Celebre