__ Agenzia di Stampa AGIM —
— A cura di Giuseppe Stella — La magistratura è sotto attacco di Grillo: un’aggressione violenta, insolita, visto che il Movimento 5s fondato dal comico, sin dal suo esordio, del giustizialismo ha fatto quasi una bandiera di pensiero e d’azione, un’icona e un feticcio. Addirittura tra i suoi iscritti e simpatizzanti non potevano essere ammessi i “condannati”, coloro cioè che avevano riportato condanne penali (anche per inezie o per disavventure giudiziarie minori che possono capitare a chiunque nella vita e poi erano stati riabilitati); i condannati rappresentavano un vulnus in un movimento che si era posto l’obiettivo di “moralizzare” la società, gli altri partiti, considerati la peste perché tutti corrotti, ladri e privi di quella verginità che loro dicevano di possedere. Insomma, il loro movimento si accreditò, sin dall’inizio, come gruppo duro e puro sotto l’alone di un giustizialismo intransigente (quasi spietato) di maniera e a tutti i costi. Per loro i condannati lo dovevano essere in eterno, quasi marchiati a fuoco, il tutto contro il dettato della Costituzione che considera la punizione penale un mezzo per il ravvedimento e il reinserimento nella società a pieno titolo. Quando mai! Questo assunto il M5s non lo considerava per nulla e agiva di conseguenza con i suoi ministri che portavano avanti quel “verbo” grillino.
Ora emerge la storia di suo figlio, accusato di stupro di gruppo (aggravato) che dovrà essere assolto dal Gup o rinviato a giudizio insieme ai suoi compagni coautori del reato loro ascritto: una fattispecie di violenza sessuale quella commessa che si basa sull’articolo 609 octies del diritto penale: i responsabili sono puniti con la reclusione da 6 a 12 anni. Se la violenza sessuale è commessa su minori di anni dieci la pena è la reclusione vanno da 7 a 14 anni.
Il grillo di adesso, non è più quello che si è sempre ammantato di giustizialismo verso gli altri ma è uno (un padre) che irrompe con violenza inaudita sulla sua piattaforma politica e che si schiera dalla parte del figlio e contro i giudici attaccati con incredibile veemenza…
I figlio, come si sa, avrebbe violentato in Sardegna (nella villa del papà) insieme ad altri tre ragazzi, suoi coetanei, una studentessa. La difesa di Grillo, nell’imminenza delle decisioni giudiziarie è a 360°, molto violenta e incontrollata, ciò che sta portando la politica a replicare duramente nei giornali e in televisione, ma anche sui blog e sui social…
Grillo accusa gratuitamente la magistratura di non avere fatto arrestare subito gli autori della violenza perché probabilmente avevano considerato non vero lo stupro di gruppo: infatti, tutti sin dall’inizio (i quattro accusati) parlarono di consensualità della ragazza: voleva forse fare l’amore di gruppo con ben 4 giovani? E se fosse stato così perché poi andò a denunciare i fatti anche se dopo 8 giorni?
“Se dovete arrestare mio figlio perché non ha fatto niente – urla Grillo – allora arrestate anche me, perché ci vado io in galera». E’ certo però che non può andarci al posto del figlio…
Il tempo è passato, due anni: nel luglio 2019, dopo una serata trascorsa al Billionaire in Costa Smeralda, i quattro giovani imputati avrebbero violentato la 19enne milanese di origine Scandinava in vacanza nel Nord della Sardegna con una sua amica.
Le indagini si sono concluse lo scorso novembre 2020 e la Procura di Tempio Pausania, in Gallura, trasferirà gli atti al Gup del Tribunale che dovrò decidere per il rinvio a giudizio o per l’assoluzione archiviazione..
***
Gli avvocati del figlio di Grillo insistono sull’innocenza dei ragazzi come hanno sostenuto del resto sin dall’inizio della sconcertante vicenda ma ora si registra l’INTERVENTO del padre che irrompe nella vicenda dichiarando sul suo blog che “Una persona che viene stuprata la mattina, che il pomeriggio fa kitesurf e denuncia dopo 8 giorni appare fatto strano. E poi c’è un video in cui si vede un gruppo che ride, ragazzi di 19 anni che si divertono e ridono in mutande, perché sono quattro coglioni, non quattro stupratori”.
Ma i genitori della studentessa che ha denunciato i quattro violentatori con una nota dell’avvocato si dicono “distrutti per il tentativo del comico di fare spettacolo sulla pelle altrui con una farsa violenta e ripugnante. Non si può trascinare la vittima sul banco degli imputati perché ridicolizzare il dolore delle vittime è strategia miserevole e miserabile”.
I politici sono quelli che più commentano l’iniziativa di Grillo, definendolo per lo meno ambivalente: tutti gli altri sono colpevoli, come Salvini, mandato a processo proprio dai 5stellati e affini mentre il figlio di uno che ha fondato un movimento di giustizialisti (con gli altri e gli avversari) viene difeso a spada tratta e dichiarato innocente per un reato considerato grave e infame, con l’aggravante di una consensualità che pare proprio non ci sia stata da parte della giovane 19enne stuprata che per Grillo dovrebbe passare dalla ragione al torto, una forma di sciacallaggio tipica dei grillini che non guardano mali le grosse travi nei loro occhi…
Poi la Boschi: “Grillo usa il suo potere mediatico e politico per assolvere il figlio. E’ semplicemente vergognoso”.
Anche nel Pd criticano il linguaggio violento di Grillo e il frasario sconcertante che vorrebbe far passare la vittima per colpevole con argomentazioni a dir poco sconcertanti.
Tanto imbarazzo tra gli M5s…ma anche segni di solidorietà per un padre affranto.
“Il giustizialismo colpevolista praticato sistematicamente dal Movimento creato da Grillo contro i familiari degli avversari politici si trasforma in garantismo in questa occasione – scrive su Facebook il direttore del TgLa7 Enrico Mentana”.
Ciro Grillo, ultimo dei quattro figli del garante del M5S, insieme ad altri 3 amici anch’essi genovesi, per la procura devono essere rinviati a giudizio, richiesta già formalizzata al Gup competente a cui passa la parola definitiva.
La realtà è questa e le urla “politicizzate” sulla piattaforma del comico non serviranno certo a fermare il corso della giustizia e le decisioni oculate del tribunale che giudicherà in un regolare processo i quattro giovani “in mutande che si divertivano”, come incautamente dichiarato da Grillo per sminuire una storia che invece appare abbastanza seria e sconcertante.
La versione della ragazza? Lo stupro dopo il Billionaire è avvenuto così: l’assalto singolo (senza il consenso della ragazza) e poi quello di gruppo. Dunque violenza aggravata.
Le accuse acclarate
“Costretta ad avere rapporti sessuali in camera da letto e nel box del bagno”, “afferrata per la testa a bere mezza bottiglia di vodka, costretta ad avere rapporti di gruppo dai quattro giovani indagati che hanno approfittato delle sue condizioni di inferiorità psicologica e fisica di quel momento”. Queste alcune delle frasi nel testo del fascicolo.